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La volatilità

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Mauro

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Re: La volatilità

Messaggio17/06/2013, 21:11

La volatilità implicita ponderata

Ed ora facciamo il calcolo con excel.

Richiamiamo la nostra cartella excel, ChainStoxx50.xls ed aggiungiamo, nel foglio Chain, sei colonne le cui celle dovranno contenere,

- gli open interest relativi ai vari strike (che verranno immessi, anche questi, con la funzione CERCA.VERT(), come già fatto per i campi bid e ask)

- i pesi calcolati come sappiamo

- i prodotti parziali (VI per peso relativo)

VI48.png


La figura mostra il lavoro fatto con l'indicazione delle formule usate per il calcolo della volatilità ponderata sulle call. Per quella inerente le put si opera in modo simmetrico.

Concludo questo intervento mettendo in guardia il lettore che i valori che abbiamo ottenuto rappresentano un'approssimazione della volatilità implicita ponderata. Come molti ricorderanno, infatti, gli strike che abbiamo preso in considerazione, per semplicità, sono solo un sottoinsieme dell'intera catena disponibile.

Il metodo di lavoro per ottenere la volatilità implicita ponderata corretta, tuttavia, rimane quello illustrato. Lo vedremo la volta successiva.
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Sandro

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Re: La volatilità

Messaggio17/06/2013, 22:09

Ciao Mauro prima di tutto ti ringrazio per il lavoro che svolgi.
Questa discussione è davvero interessante e sei bravissimo a trasmettere i concetti.
Io sto pero' avendo un problema nella visualizzazione delle formule che posti in pratica sia in questa discussione che in altre discussioni da te aperte non riesco a visualizzare le formule da te postate.
C'è una soluzione?
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burro682

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Re: La volatilità

Messaggio17/06/2013, 22:26

Ciao Mauro,
ti ringrazio anch'io per il tuo interessantissimo post.

Ti chiedo però un chiarimento sui pesi utilizzati per il calcolo della volatilità ponderata: se ben ricordo Antonio nel suo libro consigliava il calcolo della volatilità media ponderata utilizzando i volumi scambiati, mentre mi è sembrato di capire che tu utilizzi gli OI.

I volumi scambiati mi rappresentano l'interesse che il mercato, in un determinato giorno, ha mostrato per un determinato strike, e pertanto mi sembrano un buon "peso" per il calcolo della volatilità media ponderata, mentre gli OI (e gli OI ponderati) sono un buon indicatore dei livelli importanti per la strategia mensile.

Qual'è la ragione che ti ha spinto ad utilizzare gli OI per la ponderazione della volatilità ?

burro682
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Mauro

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Re: La volatilità

Messaggio18/06/2013, 10:19

burro682 ha scritto:Ciao Mauro,
ti ringrazio anch'io per il tuo interessantissimo post.

Ti chiedo però un chiarimento sui pesi utilizzati per il calcolo della volatilità ponderata: se ben ricordo Antonio nel suo libro consigliava il calcolo della volatilità media ponderata utilizzando i volumi scambiati, mentre mi è sembrato di capire che tu utilizzi gli OI.

I volumi scambiati mi rappresentano l'interesse che il mercato, in un determinato giorno, ha mostrato per un determinato strike, e pertanto mi sembrano un buon "peso" per il calcolo della volatilità media ponderata, mentre gli OI (e gli OI ponderati) sono un buon indicatore dei livelli importanti per la strategia mensile.

Qual'è la ragione che ti ha spinto ad utilizzare gli OI per la ponderazione della volatilità ?

burro682


Salve burro682, ti ringrazio per la domanda e per le parole espresse per il post.

Dunque, la risposta che chiedi, in realtà, non è di quelle di tipo "immediato". Cercherò di spiegarmi al meglio.

Diciamo subito che la volatilità implicita ponderata può essere calcolata usando pesi il cui calcolo può essere eseguito sulla base di criteri anche molto differenti tra loro (come peraltro accennavo nel post di ieri, 17/06/2013, delle 19:25
Affrontiamo ora il calcolo della volatilità implicita ponderata. Ma ponderata con cosa? Ponderata con i volumi (in particolare con quelli che formano open interest). Già, perchè la ponderazione potrebbe essere fatta anche con altro, ad esempio con il vega. Ma andiamo per ordine
).

Quando si calcola una media pesata l'obiettivo è quello di evidenziare un rappresentante dell'insieme delle osservazioni che sia, per così dire, "ancor più rappresentativo" della semplice media aritmetica. Ed ecco, allora, che ad osservazioni ritenute più significative di altre si attribuisce un'importanza maggiore (leggi peso maggiore).
Ora, nel caso della volatilità, un criterio molto diffuso (che usa anche AZ13) è quello di pesare le singole osservazioni con i volumi della giornata. In tal modo si vuole attribuire maggiore importanza alle opzioni più scambiate.
Un altro criterio (se ci sarà modo lo tratteremo nel prosieguo) è quello di attribuire un peso proporzionalmente inverso alla distanza tra strike e valore corrente del sottostante. In questo modo, invece, si vuole dare più importanza alle volatilità implicite espresse da quelle opzioni i cui strike si più vicini all'atm. E, nel contempo, si cerca di escludere dal calcolo della volatilità implicita ponderata quelle opzioni generalmente indicate con il termine outlier (ma anche ditm e dotm).
Un altro criterio è quello di impiegare, nel calcolo del peso, l'informazione derivante dalla greca vega (che, ricordo, misura la sensibilità di un'opzione al variare della volatilità implicita ed ha un andamento, rispetto al variare dello strike, ad U rovesciata; in sostanza il vega è massimo per le opzioni atm e decresce all'allontanarsi dallo strike).
Un altro criterio è quello che ho proposto qui, in questo thread, e che esegue il calcolo del peso di ciascuna volatilità implicita sulla base dell'OI. In tal modo si vuole attribuire maggiore importanza a quegli strike che gli istituzionali ritengono così importanti da detenerli nei propri portafogli.
Esistono, poi, altre misure di volatilità implicita ponderata. Quella del Vix ad esempio, anche detto il "termometro della paura", o degli europei - più recenti - VDax e VStox.
Come si può notare, anche andando a studiare la copiosa serie di papers sull'argomento, non vi è convergenza sulla metodologia più adeguata per il calcolo della volatilità implicita ponderata, anche a livello di comunità scientifica internazionale.

Esiste poi un'altra argomentazione che occorre portare alla luce della discussione e che potremmo riassumere nella domanda:

Ma qual'è la metodologia più profittevole?

Ebbene, a mio avviso, nessuna più di altre. Nel senso che, prima di operare, occorrerebbe costruirsi un piano di trading che preveda, fra le tante altre cose, anche quella di misurare la robustezza statistica di un trading system (come lo è la metodologia Garcia). Verificare, poi, se questa robustezza varia al variare del tipo di mercato (magari va bene per il FTSE Mib e non per il Bund, per esempio).
E poi imporsi delle regole, nella propria operatività, che abbiano principalmente il compito di salvaguardare il proprio capitale di rischio (ma anche quello psicologico!). E, aggiungo, di non passare - in modo ballerino - da una metodologia di trading ad un'altra; ma di utilizzare sempre la stessa (modificandola, se del caso, solo dopo aver eseguito ulteriori misure statistiche di robustezza).

Insomma, la metafora che a me piace evocare per delineare la figura del trader è quella dell'artigiano. Il buon artigiano (falegname, fabbro, carpentiere, ...) è colui che conosce bene il suo mestiere, sa cosa fare in ogni situazione, sa quali arnesi usare e, soprattutto, come usarli. Ne conosce pregi e limiti. E si comporta di conseguenza.
L'artigiano eccellente, aggiungo, è colui che quando per un determinato lavoro non ha l'arnese giusto se lo realizza. Lo costruisce e lo fa proprio come serve a lui.
Ecco, il trader dovrebbe ispirarsi a questa immagine. Antonio ci ha dimostrato, ormai in una moltitudine di occasioni, di non essere solo un buon trader; ma di essere un trader eccellente. Quando gli occorre uno strumento che fa? Se esiste sul mercato lo prende da lì. Altrimenti se lo costruisce. Ed è quello che fa con quei meravigliosi fogli excel.
E' questo, secondo la mia modesta opinione, il principale insegnamento che con passione (e pazienza) sta cercando di trasmettere in questo forum.

Mi spiace essermi dilungato ma, come avevo anticipato, la tua domanda - della quale ti ringrazio ancora per gli spunti offerti :thanks - lo richiedeva.
:)
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Mauro

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Re: La volatilità

Messaggio26/06/2013, 12:48

Sandro ha scritto:Ciao Mauro prima di tutto ti ringrazio per il lavoro che svolgi.
Questa discussione è davvero interessante e sei bravissimo a trasmettere i concetti.
Io sto pero' avendo un problema nella visualizzazione delle formule che posti in pratica sia in questa discussione che in altre discussioni da te aperte non riesco a visualizzare le formule da te postate.
C'è una soluzione?


Ciao Sandro,
scusa, ma solo ora ho letto la tua richiesta.
Allora, per quanto riguarda le formule inerenti altre discussioni, purtroppo, c'è un problema col forum. Nel senso che il linguaggio (meglio, il metalinguaggio) da me utilizzato, per gli articoli passati (articoli a cui probabilmente ti riferisci), è il LaText (molto conosciuto nella comunità internazionale scientifica che usa i forum per dibattere sui vari temi). All'epoca, quando scrivevo quegli articoli, le formule venivano correttamente visalizzate. Ora non più; pertanto, presumo, deve essere un problema di amminstrazione del forum medesimo.
Relativamente, invece, alle formule di questo articolo sulla volatilità (quelle successive al 07/07/2012), conscio del problema, come hai potuto notare ho utilizzato dei file immagine che le contengono. Su quelle formule, devo presumere, non dovresti aver incontrato problemi.

Ho capito bene?
:)

... un'altra cosa.
So che non è il massimo, però potrebbe aiutare te e quelli come te che hanno riscontrato questo problema. Almeno, nell'attesa che il problema venga risolto alla radice dall'amministratore del forum.

Allora, se si richiama uno dei tanti motori Latex che ci sono in rete, ad esempio questo:

http://www.simplesoft.it/matematica-lat ... rator.html

si accede ad una pagina web all'interno della quale vi è un campo dove inserire la formula Latex:

Latex1.png


una volta inserita si preme il pulsante "Genera formula" e...


Latex2.png


... il gioco è fatto!

Un'ultima cosa. Come faccio a copiare la formula? Prendiamo, ad esempio, un articolo: quello del 07/07/2012 ore 21:41. Eccolo:

Latex3.png


Supponiamo di essere interessati alla formula indicata dalla freccia rossa. Allora, punto col mouse quella formula, premo il tasto destro, menu a discesa, seleziono la voce "Visualizza informazioni immagine". Ottengo dal sistema la risposta:

Latex4.png


A questo punto copio la stringa riportata nel campo "Testo associato", e ci sono: quella è la formula che dovrò inserire nel motore visualizzatore di immagini Latex (di cui sopra).

Spero di essere stato chiaro.
:)

P.S.: a proposito, tutto questo con il browser Firefox-Mozilla. Non so con altri, ma credo che in un modo o nell'altro ci si arrivi lo stesso.
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Mauro

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Re: La volatilità

Messaggio26/06/2013, 20:00

La volatilità implicita ponderata

Un altro metodo per il calcolo della volatilità implicita ponderata è quello che utilizza, quale coefficiente di ponderazione, il rapporto tra il volume degli scambi che, nella seduta di borsa, hanno complessivamente interessato ogni strike ed il totale dei volumi scambiati su tutti gli strike della scadenza corrente.

VI60.png


A questo punto applichiamo il tutto alla cartella excel che stiamo portando avanti.

VI59.png


Le colonne F ed M, nelle quali in precedenza vi erano le quantità di OI per ogni strike, ora contengono i volumi scambiati sullo strike corrispondente nel corso dell'intera sessione di borsa; si tenga conto, a tal proposito, che l'aggiornamento deve essere fatto dopo la chiusura delle contrattazioni: in tal modo si è certi che i volumi riportati sul sito dell'Eurex sono quelli complessivi. E non va dimenticato, inoltre, che i dati sul web vengono aggiornati dall'Eurex con un ritardo di circa 15 minuti. Pertanto, dal momento che le contrattazioni terminano alle 17:30, la lettura dovrà essere fatta dopo le 17:45 e non prima.

Inoltre, come osserverete, sono stati aggiunti due campi di controllo, in rosso, che devono contenere il valore 100%: infatti, se sommiamo tutti i pesi, per come questi sono stati matematicamente costruiti, la loro somma deve dare 1 (o, che è la stessa cosa, 100%). Colui che costruisce la tabella, pertanto, dovrà controllare tali campi per verificare che il calcolo dei pesi sia corretto.

Concludo questo intervento invitando ad osservare che lo schema di calcolo della volatilità implicita ponderata è lo stesso di quello illustrato in precedenza dove, in luogo dei volumi di scambio giornalieri, erano stati impiegati gli open interest.
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Re: La volatilità

Messaggio27/06/2013, 13:12

La volatilità implicita ponderata

Un altro modo per calcolare la volatilità implicita ponderata è quello di utilizzare direttamente i valori dell'indice VStoxx.

Questo indice di volatilità fa a sua volta parte di una famiglia di indici i cui membri sono:
- il VDaxNew: basato sull'indice Dax
- il VStoxx: basato sull'indice EuroStoxx 50
-il VSmi: basato sull'indice Smi

Si tratta dei cugini europei dell'ormai famoso Vix, l'indice americano che esprime la volatilità implicita posseduta dalle opzioni scritte sull'indice S&P500, noto anche come "indice della paura".

A rigore più che di calcolo, in questo caso, occorrerebbe parlare di lettura in quanto, come ora vedremo, tali valori sono già opportunamente calcolati e resi pubblici da un ente preposto a tale funzione.
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Re: La volatilità

Messaggio27/06/2013, 13:14

La volatilità implicita ponderata

Le regole di calcolo di questi indici, basate sui valori delle opzioni scritte su relativi sottostanti, sono state sviluppate, congiuntamente, da Goldman Sachs e Deutsche Borse AG.

L'obiettivo dichiarato degli ideatori dell'indice VStoxx (ma è analogo anche per gli altri due) è quello di fornire una misura delle aspettative degli operatori di mercato di breve e medio termine. La misura di queste aspettative è condotta, in modo indiretto, attraverso la misura diretta della volatilità implicita espressa dalle opzioni scritte sul sottostante EuroStoxx 50.
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Mauro

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Re: La volatilità

Messaggio27/06/2013, 13:26

La volatilità implicita ponderata

Il file di testo che qui accludo, a beneficio di coloro che vogliono provare a studiare questo indice, è pubblico e scaricabile dal sito ufficiale:

http://www.stoxx.com/indices/index_info ... ymbol=V2TX

Come si può notare contiene una discreta quantità di dati di record giornalieri: si trattta di quasi 15 anni di dati (dal 1999 alla data corrente)!

VStoxx.xls


Come dicevo, il file è in formato txt. Ho provveduto ad importarlo in excel in modo da poter cominciare a fare qualche prima analisi, per chi interessato.
Ogni record è costituito da 10 campi: il primo di questi è la data, il secondo è l'indice vero e proprio e gli otto successivi sono dei sub-indice. Ognuno di questi otto sub-indice viene calcolato sulle opzioni con scadenza 1, 2, 3, 6, 9, 12, 18 e 24 mesi. Il calcolo viene eseguito in real time ogni 5 secondi.

L'indice vero e proprio, il cui simbolo è V2TX, costituisce il primo campo di ogni record immediatamente successivo al campo data. Il calcolo dell'indice viene eseguito per mezzo di un processo di interpolazione lineare dei due sub-indice più prossimi alla scadenza (in sostanza il 30 ed il 60 giorni).
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Mauro

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Re: La volatilità

Messaggio27/06/2013, 13:29

La volatilità implicita ponderata

Per il calcolo dei livelli Garcia è sufficiente considerare, quale valore di volatilità implicita ponderata, il dato di fine giornata del V2TX. Di fine giornata in quanto, come già detto, questo indice è calcolato in tempo reale e pubblicato in delay time (15 minuti, se non ricordo male).

Occorre dire, infine, che per chi è interessato a processi di backtest volti alla valutazione statistica di strategie basate sulla negoziazione di opzioni in corrispondenza dei livelli Garcia, l'uso dell'indice V2TX offre il vantaggio di uno storico considerevole. Non altrettanto si può dire per lo storico dei prezzi delle opzioni, la cui disponibilità è legata all'acquisto delle relative serie storiche (in genere, direttamente dalle stesse borse; in questo caso dall'Eurex).
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