Trading e investimenti

Come per qualsiasi professione che si rispetti, prima di mettere le mani in pasta dobbiamo prima capire la teoria.

I mercati finanziari sono spazi in cui gli strumenti finanziari sono scambiati tra investitori. Questa interazione tra acquirenti e venditori - sotto la legge della domanda e dell'offerta - è ciò che determina in definitiva il prezzo delle attività.

L'obiettivo principale dei mercati finanziari è quello di facilitare gli scambi; in altre parole, mettere in contatto coloro che cercano finanziamenti per svolgere la loro attività con coloro che offrono i capitali necessari inseguendo un ritorno.
Oltre a fungere da intermediari e a promuovere prezzi competitivi, i mercati forniscono liquidità, portando a una riduzione dei costi di intermediazione e a un'allocazione più efficiente delle risorse.

Come si sviluppa la teoria.

Fondamentalmente il trading con le opzioni a mio avviso segue due indirizzi.

• Il primo riguarda la previsione
  
  
• il secondo riguarda la teoria delle opzioni e le relative strategie.

Per quanto riguarda il pronostico, strumenti basati sulle informazioni fornite dai dati di volume risultano molto utili, come Market Profile (induttivamente), il Volume Profile e l'Order Flow.

Poi c’è la lettura degli Open Interest delle opzioni e del relativo future.

Qual è lo scopo? È sempre lo stesso: quello di conoscere gli operatori che hanno la capacità di influenzare maggiormente il movimento dei prezzi per cui ci dà un punto di vista più realistico quando si prendono decisioni di trading.

Maggiore è il volume, maggiore sarà l'intervento dei cosiddetti istituzionali.

Per esempio, prendiamo l’indice guida del mercato azionario globale, cioè l’americano S&P 500, è quasi interamente controllato da grandi istituzioni, dove il 90% o più del volume proviene da loro compravendite. Sostanzialmente è una battaglia che si sviluppa tra loro.

È difficile che ci sia un movimento di prezzo se un'istituzione è disposta a prendere un lato della posizione e un'altra istituzione quella del lato opposto.
Il mercato non sarà in grado di muovere un tick se non c'è un'istituzione dietro ogni movimento.
Al contrario, i titoli che muovono poco volume possono essere influenzati e questo è il motivo per cui bisogna stare alla larga in mercati con bassa liquidità a causa della possibilità di essere manipolati.

Il nostro obiettivo dovrebbe essere quindi quello di analizzare il comportamento del grafico dei volumi per cercare di determinare in che direzione va la maggior parte del denaro istituzionale.

Qualcuno si starà domandando: Ma tu non eri contrario all'analisi tecnica?

Vero! Quella canonica, quella degli oscillatori e indicatori che hanno come riferimento la media mobile in tutte le sue forme e - come tali - sono in ritardo rispetto ai movimenti dei prezzi. Soprattutto adesso che i mercati sono estremamente veloci si rischia di rimanere sempre con il cerino in mano. A limite è preferibile la Price Action cioè la lettura dei grafici nudi cioè senza orpelli vari.

Permettetemi a questo punto di introdurre una metafora per esprimere meglio quello che voglio dire. Immaginiamo di paragonare il movimento dei prezzi di un grafico alla lettura di un testo, le candele del grafico rappresenterebbero le singole lettere, i pattern di candele le singole parole ma sarebbe comunque ancora incomprensibile il senso del testo. Per capirlo dobbiamo analizzare una intera frase. Allo stesso modo anche i grafici dei prezzi e i mercati parlano per frasi, non per singole lettere o parole separate.
Perciò quello che conta è la dinamica dei prezzi.

Prima di capire e analizzare perché il prezzo di un generico asset si muove, è importante fissare ancora qualche punto.
La domanda che vorrei rivolgere a tutti è questa:

I MERCATI SONO CASUALI O DETERMINISTICI?

Capite bene che la risposta a questa domanda implica in un caso la possibilità di utilizzare l'Analisi Tecnica per fini previsionali e nell'atro la completa inutilità.

Questa questione è uno dei grandi dibattiti che si sviluppano all'interno della comunità non solo del trading, ma anche a livello accademico dove crea grandi controversie. Prova ne sia il fatto che nel 2013 è stato conferito il premio Nobel per l’economia a Eugene Fama per i suoi lavori sull’Ipotesi dei Mercati Efficienti assieme a Robert Schiller riconosciuto come uno dei padri fondatori della finanza comportamentale che teorizza l’esatto contrario.

Mi trovo d'accordo su tutto, grazie per le tue riflessioni e per questo utilissimo forum
Aggiungo, da opzionista quasi alle prime armi, che non è facile districarsi
nel mondo delle opzioni:
1- ci sono mille approcci possibili: certo, è il plus di questo strumento, ma può generare confusione
2- un criterio di approccio può essere il profilo di rischio: priorità assoluta alla sua gestione. Ma con un trade-off
accettabile tra rischio e rendimento al fine di remunerare il lavoro del trader
3- c'è la cortina di fumo creata dai guru di turno, che nasconde alla vista i formatori di valore.

Anche senza crearsi aspettative da mondo dei sogni, partire col piede giusto resta comunque un momento
critico.
Avere un "supervisore" che ti guida potrebbe far la differenza tra un' opzionista che apprendendo cresce
e un altro che scottandosi, abbandona.

Hai centrato perfettamente il problema ed e che purtroppo molti non vogliono capire: non perdere denaro in questa attività è importante tanto quanto quello di guadagnarlo!

Il Web è inondato da un'enorme gamma di prodotti e servizi praticamente per qualsiasi cosa. I guru crescono come i funghi apparsi dal nulla promettendoci di svelarci la “formula magica” in grado di risolverci qualsiasi tipo di problema o qualsiasi cosa si stia cercando di ottenere. E questo ancor di più nel mondo della finanza dove girano i soldi.

Il messaggio più comune consiste nel presentare un prodotto che combina successo, velocità e facilità.

È talmente semplice da guadagnare che molte persone pensano: e io qui che ci sto a fare ancora a girarmi i pollici.

È umano credere nelle favole! Ognuno è libero di farlo. Raggiungi i tuoi obiettivi facilmente e in pochissimo tempo! Questo tipo di approccio evidentemente fa leva sulla emotività delle persone come il desiderio di avere una vita migliore con pochissimo sforzo. Ma basta un po' di buon senso per giungere alla conclusione che questo approccio non regge all'esame e che è chiaramente fuorviante e irrealistico.
Se veramente fosse così facile guadagnare con il trading come mai le statistiche ci dicono che il 90% dei trader perde soldi sui mercati?
Padroneggiare una materia e raggiungere un alto grado di specializzazione richiede molte ore di studio, così come l'esperienza; l'esatto contrario di ciò che viene promesso con questo approccio. Certo! Essere affiancati da un tutor credibile aiuta.

Torniamo a bomba!

Si parlava dei due premi Nobel per l’economia nel 2013.

Fama, teorizza un grado massimo di efficienza del mercato in cui il prezzo, derivato dall’ incontro tra una domanda e una offerta razionali, ingloba correttamente ed istantaneamente tutte le informazioni rilevanti.
II prezzo quindi riassume correttamente il valore sottostante, senza margini per asimmetrie informative, cancellando qualsiasi ipotetico vantaggio alla speculazione.
Una delle conclusioni di questo ragionamento e che non c’è spazio in tale mercato per alcuna forma di previsione né tantomeno di arbitraggio, mettendo sullo stesso piano, al pari di una scelta casuale, sia l'analisi tecnica che quella fondamentale. In altre parole, il prezzo non può essere pronosticato in quanto sconta all'istante ogni evento prevedibile, e il suo andamento e quindi casuale.
Qualsiasi tentativo di prevedere l'andamento futuro non ha senso.