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CORSI 2016

Sezione dedicata alla discussione di strategie complesse che possono riguardare anche l'utilizzo combinato di opzioni e futures per creare figure sintetiche
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 15:59

L’edge del trader deriva dunque dalla combinazione tra probabilità di vincita media e il rapporto rendimento/rischio.

Nello sviluppo delle strategie - affiche le probabilità di successo e di profitto girino a nostro favore - dobbiamo cercare quelle che ottimizzano questi due aspetti.

Per esempio, la maggior parte delle strategie di trading basate sull’acquisto delle opzioni è risaputo che comportano tassi di vincita inferiori rispetto ad altre strategie che prevedono la vendita, la maggior parte delle opzioni tende a scadere priva valore senza possibilità di essere esercitate; ma implicano anche dei rapporti ricompensa/rischio superiori. Spesso queste strategie protratte per lungo tempo possono portare a guadagni con percentuali a due o a tre cifre a patto di sopportare le numerose perdite generate strada facendo.

D’altra parte strategie coperte prevalentemente in vendita e che tanto sono amate dai neofiti come l’Iron Condor hanno sì un tasso di vincita superiore al 70% ma un rapporto rendimento/rischio sfavorevole che mediamente si aggira sui 5 a 1. Forse proprio per questa alta frequenza di incasso sono preferite dai novizi. In realtà sul lungo periodo - in assenza di gestione - sono perdenti. Anzi, dirò di più! Talvolta queste tipologie di strategie possono risultare insidiose se non addirittura pericolose per il principiante per il semplice fatto che una serie di piccoli trade vincenti gli daranno un senso di invincibilità, di eccessiva fiducia in sé stesso, creando artificialmente l’illusione di una rendita vitalizia, ed è facile - magari dopo una serie di trade vincenti – per avidità rinunciare alle protezioni o aumentare fortemente il rischio al punto di essere spazzati via dal mercato.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 16:40

La prima regola è minimizzare i costi delle commissioni e dello slippage.

Lo slippage è la componente più significativa dei costi di transazione (l'altra componente è rappresentata dalle commissioni) che il nostro sistema di trading deve recuperare come primo obiettivo; ed è la somma del differenziale fra bid e ask normalmente presente sullo strumento finanziario più un eventuale ritardo nell'esecuzione dell'ordine che ci porta ad avere un eseguito ad un prezzo di ingresso o d’uscita leggermente differente da quello registrato dalla strategia.
Ora, per quanto riguarda i costi del trading anche per i trader retail è oggi possibile spuntare profili commissionali molto competitivi rendendo quasi trascurabile l'impatto di questa voce di costo; più complicato è, invece, adottare soluzioni in grado di ridurre lo slippage che, su operatività di tipo intraday, può arrivare a erodere una "fetta" importante del profitto finale.

Vediamo qualche suggerimento per migliorare il costo dello slippage.
  • suddividere gli ordini di dimensioni maggiori in ordini più piccoli: se dobbiamo acquistare o vendere due o più opzioni mai impostarle allo stesso prezzo.
  • trattare soltanto opzioni liquide: maggiore è la liquidità, minore sarà lo slippage; evitare per esempio le opzioni Deep ITM e Deep OTM
  • operare durante i periodi di minore volatilità, se possibile; ci sono fasi del giorno in cui la volatilità tende a ridursi per assenza di dati macro.
  • evitare di operare nei primi 15 minuti o negli ultimi cinque minuti della giornata.

È tassativo quindi, oltre a ridurre lo slippage per singola transazione, cercare di limitare quanto più possibile i costi legati alle commissioni. Chi ancora paga più di 5€ a eseguito sappia che sta regalando un pacco di soldi al suo broker.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 17:01

È banale ricordarlo ma lo faccio lo stesso!

Le commissioni si pagano sia sulle entrate sia sulle uscite, così come siamo sottoposti ai costi di slippage sia sulle entrate sia sulle uscite, per cui miglioramenti anche piccoli in termini di slippage e commissioni comporteranno notevoli variazioni percentuali a fine anno, a seconda di quanto attivamente si fa trading.
Per un trader che fa poche operazioni in un anno questi problemi hanno scarsa importanza ma pensiamo a chi fa trading intraday in questo caso risulta d’obbligo ridurre quanto più possibile slippage e commissioni.

Facciamo un piccolo esempio matematico.

Mettiamo che facciamo una media di 10 eseguiti al giorno per i 250 giorni di trading di un anno; sarebbero quindi 2.500 eseguiti in un anno. Ipotizziamo, inoltre, che le commissioni di entrata e uscita siano di 5€ per trade, e che lo slippage di entrata e uscita sia di 10€ per trade; a questo punto abbiamo:

    2.500 x 5 = 12.500€
    2.500 x 10 = 25.000€
    12.500 + 25.000 = 37.500

Otteniamo dunque un costo nascosto di 37.500€
Molti di voi già stanno strabuzzando gli occhi! Signori sono queste le cifre… :o
Su un conto di 100.000€ fa la bellezza del 37,5% il guadagno di uno dei migliori hedge fund che tratta opzioni e questo senza considerare le tasse.

È chiaro che non può essere sostenibile! È tuttavia possibile ridurre da una parte i costi nascosti di almeno un 50% e dall’altra il numero medio di operazioni scegliendo solo quelle che hanno un rapporto rendimento rischio maggiore di 3 a 1.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 18:36

L’imperativo è: abbassare la frequenza dei trade e gli oneri accessori per migliorare la performance.

Prima di pensare a qualsiasi ipotesi di trading, di strategie e di metodi sulle opzioni e più in generale su qualsiasi altro strumento finanziario, è bene – se si vuole migliorare la performance - ridurre la frequenza dei trade. Per esempio, se ci manteniamo su una media di 2 operazioni al giorno, in un anno faremo all’incirca 500 operazioni. Se inoltre riduciamo a 2€ le commissioni e a 5€ lo slippage (tutte cose abbastanza fattibili) ecco che già in un anno abbiamo guadagnato 34.000€ rispetto alla situazione precedente. Che su un conto di 100.000€ fanno la bellezza del 34% (figuriamoci su conti molti più bassi come sono quelli avuti dalla maggior parte dei trader in opzioni).

Questo discorso è valido soprattutto per chi ha già una certa famigliarità con il trading sui derivati; i principianti eseguono un numero di trade limitati un po’ per paura, un po’ perché pagano commissioni più elevate. Ci sono però, alcune strategie che necessitano di un trading più attivo rispetto ad altre, e alcuni trader sono più in grado di altri di portarle avanti, penso per esempio al Delta Hedging. In ogni caso, indipendentemente da quella che è l’esperienza del singolo trader, è bene cercare di ridurre quanto più possibile commissioni e slippage e trovare un equilibrio fra frequenza di trading e performance.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio11/03/2016, 14:57

PRIMO CORSO 2016

Ci occuperemo adesso di un trading system che utilizzeremo a partire dal prossimo mese borsistico quando partirà il primo corso di questo 2016.

Cosa ci serve?

  • Ci serve innanzitutto un foglio di calcolo (Excel)

  • Poi ci servono le quotazioni di un generico sottostante:
    Data, Apertura, Massimo, Minimo e Chiusura

Siccome noi lavoreremo con le Mibo il sottostante di riferimento è l’indice Ftse Mib. In allegato c’è il foglio di calcolo con le quotazioni aggiornato alla giornata di ieri per sperimentare.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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sfigi

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Re: CORSI 2016

Messaggio11/03/2016, 15:11

Buongiorno AZ13,
volevo chiederle se questo corso è aperto a tutti, anche ai neofiti, oppure è necessario già avere dell'esperienza e si svolgerà con dei video registrati visibili alla sera post-lavoro.
Grazie.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio11/03/2016, 15:48

Noi opzionisti sappiamo quanto sia importante la misurazione della volatilità e quanto questa incida sul prezzo di una opzione. Quindi la prima cosa da fare è calcolarci la volatilità del sottostante di riferimento.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio11/03/2016, 15:50

sfigi ha scritto:Buongiorno AZ13,
volevo chiederle se questo corso è aperto a tutti, anche ai neofiti, oppure è necessario già avere dell'esperienza e si svolgerà con dei video registrati visibili alla sera post-lavoro.
Grazie.


Fate tutte le domande che volete poi magari faro un video dove risponderò a voce a tutti i vostri quesiti
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio11/03/2016, 15:59

Ora, esistono diversi modi per misurare la volatilità di un titolo (stiamo parlando ovviamente di volatilità statistica calcolata sui prezzi) quello che noi utilizzeremo è un indicatore ideato da Welles Wilder (molto utilizzato da chi scrive trading system) che si chiama Average True Range (ATR).
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio11/03/2016, 16:31

Come si calcola.

Se noi misuriamo il "range" di una giornata cioè l'escursione massima dei prezzi data dalla differenza tra massimo e minimo, questa misura rappresenta di fatto la volatilità di una singola seduta. È utile per molte analisi, ma non è sufficiente. Il motivo è dovuto al fatto che il range da solo non tiene conto di eventuali “gap” che si possono formare fra una seduta e la successiva, a causa di momenti di panico o di euforia. Per risolvere questo problema Welles Wilder coniò il concetto di "True Range" cioè la vera escursione, che pone in relazione il massimo e il minimo di seduta con la posizione della chiusura precedente.
Dobbiamo in sostanza calcolarci il massimo valore delle tre espressioni seguenti:
  • differenza tra massimo e minimo della seduta corrente;

  • differenza tra massimo della seduta corrente e chiusura della precedente;

  • differenza tra chiusura della seduta precedente e minimo di quella attuale.

Che può essere espressa mediante formula nel modo seguente:
True Range = max[(H - L), (H - C-1), (C-1 - L)]
L'average true range non è altro che la media mobile del true range.

Come vedremo successivamente l'Average True Range ci servirà nella costruzione del nostro sistema di trading sia per calcolarci lo stop-loss da inserire in base alla volatilità sia come trailing stop ossia un livello di prezzo dinamico che accompagna a una certa distanza il movimento delle quotazioni ormai in guadagno e determina la chiusura in profitto della posizione a seguito di un movimento parzialmente avverso dei prezzi.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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