frankenstein ha scritto:Siamo un po ottimisti.....forse intendeva dire che non si vuole si vada corti vendendo derivati senza avere il sottostante.
Se fosse così peggio ancora: infatti i derivati si usano per ovviare quasi sempre all'uso dell'intero sottostante: cioè non uso l'intera somma ma, per un future dax che ora quota 7142 = 178550 €, "solo" 12.397,5 €.
C'è qualche eccezione ovvero per i derivati sugli indici, tuttavia la speculazione si abbatte sui derivati che hanno sottostante fisico (es materie prime, azioni, titoli di stato). Infatti il derivato che è sull'indice (ad esempio il FTSEMib) non può creare problemi all'indice perché l'indice è relativo ad un paniere di titoli azionari, o ne crea molto pochi dal momento che atle paniere è relativo a titoli diversi dal future FTSEMib, ovvero se vuoi smuovere un indice devi agire sui titoli che lo compongono, cosda non impossibile ma un po' complicata e un po' antieconomica.
Molto meglio, per gli speculatori, agire sui derivati relativi ad un solo sottostante fisico quale ad esempio le materie prime (infatti il prezzo dei cereali o del petrolio ad esempio è determinato dai future).
Comunque in questi giorno stà girando questa notizia sull'ecofin: aliquota minima armonizzata di 0,1% per transazioni in tutti i tipi di strumenti finanziari eccetto i derivati (0,001%).
Certo che se iniziassero a tassare solo gli ordini ineseguiti ad alta frequenza (non gli ineseguiti normali come i nostri ma quelli ad alta frequenza)(come proposto in un emendamento che verra presentato) beh, allora questa tassa avrebbe finalmente una certa utilità nello stabilizzare le fluttuazioni di brevissima durata.