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Con un time frame a 4 ore si vede benissimo la zona di demarcazione tra la prosecuzione del rialzo oppure la discesa (scandita anche da una diversa colorazione delle candele).
La candela che si sta formando sembra che incontri una certa difficoltà a rimanere verde e pare ci sia una certa indecisione sul da farsi nel senso che la spinta sembra affievolirsi.

Ancora una operazione vantaggiosa in controtrend utilizzando i livelli di Garcia nella zona di intermittenza.

Alle ore 12.00 cambia direzione il CDV (Cumulative Delta Volume)

Il future ha raggiunto il primo livello a ribasso dopo aver raggiunto il primo a rialzo

Altra operazione in intermittenza chiusa in guadagno.

Commento di chiusura.

Era nell’aria! Il Ftse Mib chiude a 19.056 punti -0.69%.
Il mancato sfondamento della resistenza dei 19.200 ha fatto ripiombare l’indice nella zona pericolosa da dove faticosamente si era risollevato. L’’ultima mezz’ora di contrattazione è stata a dir poco disastrosa… eppure l’indice verso le 17.00 sembrava aver riagguantato la parità forte della buona intonazione del solito mercato americano che ha aggiornato di nuovo il record dei massimi storici. Dal cambiamento di rotta del CDV che avevamo segnalato il future non si è mai ripreso.

Distribuzione dei volumi del Ftse Mib future di oggi giovedì 16 febbraio 2017 (aggiornamento ore 10.00)

Commento...

Certo… vedere tutte le Borse crescere e la nostra perdere colpi è veramente deprimente. Wall Street sta avendo il momento migliore della sua storia, gli indici americani salgono, continuano a salire al punto che è diventato abbastanza noioso riportare il conteggio dei record storici frantumati. Lo stato di grazia che i mercati americani stanno attraversando, fa da cassa di risonanza per gli altri listini che all'unisono si mettono in scia. Questo momento magico dei listini mondiali purtroppo non è destinato a durare all'infinito e per l’ennesima volta il nostro mercato - che rappresenta la fotografia del nostro paese - ha perso il treno.
Inutile dire che ci troviamo immersi in una gigantesca bolla speculativa che sarà pagata a caro prezzo quando inevitabilmente scoppierà.
Quando la speculazione sarà sazia e il mercato incomincerà a prezzare correttamente il vero valore dei listini, comincerà il fuggi fuggi generale dal mercato azionario che, a quel punto, in tempi brevi, collasserà stritolando gli ultimi arrivati.
Se ci pensate è come lo schema di Ponzi che permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. Questo è il vero motivo per cui la speculazione alimenta la bolla: "allargare la base contributiva"

Tecnicamente, dopo la chiusura di ieri del nostro indice terminato sui minimi di seduta con un’asta di chiusura letteralmente disastrosa, non potevamo aspettarci nulla di buono e così dopo un’apparente apertura in linea siamo letteralmente scivolati.

....la realtà è proprio questa...una enorme piramide..... con le fondamenta di burro.....

fino a quando ci sarà qualcuno che mette i soldi la salita si autoalimenta...poi all'improvviso crollerà....

Questo è il grafico mensile degli ultimi 25 anni dello SP500, l’indice di riferimento della Borsa americana. Ho messo a confronto la bolla speculativa della cosiddetta new economy che iniziò nel 1994 e terminò a cavallo tra il 2001 e il 2002, con quella recente che si è sviluppata dopo la crisi dei mutui subprime della fine del 2007 e ancora in atto.

Come vedete non c’è paragone!

La domanda è: attualmente, l’andamento e le prospettive dell’economia americana sono effettivamente migliori di quelle della new economy?
Direi proprio di no! Per cui possiamo dire che la bolla speculativa attuale batte quella della new economy a 2 a 0.

Buongiorno Antonio,
non credi sia utile operare con scadenze lunghe e quindi di vega e delta sapendo che le volatilità possano solo salire e quindi attendersi un bel ritracciamento?
saluti