SCADENZA MARZO 2018

La strategia

Questo il pay off della strategia dopo le operazioni di oggi. Come detto nel post precedente l’intento della correzione è stato essenzialmente quello di eliminare completamente la scopertura sul lato bearish della strategia. In più - visto come stanno andando le cose - abbiamo preferito lasciare leggermente aperta la porta a ribasso con un Delta negativo corrispondente all’equivalente di due mini. Potevamo a limite azzerare anche il Delta con l’acquisto di 2 mini future (oppure invece di chiudere il future potevamo vendere 3 mini future), ma in questo caso sarebbe rimasta la scopertura a ribasso seppur allontanando il break even point su questo lato. A rialzo – visto il Delta – siamo momentaneamente penalizzati ma se osserviamo la curva a scadenza questa forma una specie di V proprio in corrispondenza dello strike 22.500 per cui fino a livello 22.750 dove abbiamo venduto le 4 Call aumentiamo il valore temporale della strategia e quindi il Theta. E' ovvio che difficilmente manterremo la strategia così com’è fino a scadenza, tuttavia questa c’è sembrata al momento la soluzione migliore e tutto sommato un buon compromesso tra copertura e conservazione degli utili.

Complimenti Antonio per le correzioni che hai apportato alla strategia e per il suo tempismo.
Infatti facendo oggi le stesse modifiche che hai fatto ieri, il payoff della strategia risulterebbe parecchio diminuito.
Cosa ti ha spinto ad attuarla ieri e non oggi?

Complimenti Antonio per le correzioni che hai apportato alla strategia e per il suo tempismo.
Infatti facendo oggi le stesse modifiche che hai fatto ieri, il payoff della strategia risulterebbe parecchio diminuito.
Cosa ti ha spinto ad attuarla ieri e non oggi?

Inutile che ti dica che per l’attività di trading in generale e per quella con le opzioni in particolare il timing rappresenti un elemento determinante dove, oltre aspetto direzionale, entrano in gioco altre variabili come il tempo e la volatilità.
Cosa mi ha spinto a modificare la strategia ieri e non oggi? Beh... se devo essere sincero la mia proverbiale propensione a rischiare il meno possibile con questi strumenti e che con il passare del tempo è diventata sempre più pressante. Se consideriamo poi che il risultato delle elezioni di domenica è quantomeno incerto la mia decisione non poteva essere altrimenti.

Protezionismo mette paura

Più che le elezioni italiane, sul nostro indice Ftse Mib (- 2,15%) – come del resto per le altre borse europee - pesa la decisione del presidente Usa Donald Trump di introdurre nuovi dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, i due materiali fondamentali per la produzione manifatturiera americana, che hanno affossato ieri Wall Street, con il Dow Jones che ha chiuso in calo del 2,3%.
Se andiamo a vedere lo spread Btp a 10 anni e il suo omologo tedesco, il Bund - che misura il rischio paese - ci accorgiamo infatti che naviga intorno a quota 130 punti. Il rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario scivola sotto quota 2% e si attesta all'1,938%.

Quindi, credo che la strada ribassista sia stata tutta percorsa per cui mettersi adesso a ribasso serve a poco. Quello che invece si potrebbe fare è aspettare l’entrata dei volumi in fondo alla distribuzione e puntare – ammesso che non ci si trovi in una posizione di sofferenza – a un possibile rimbalzo.

Aggiornamento ore 14.55

Diamo un aggiornamento della situazione. Come avevamo preannunciato, il mercato aveva esaurito l’energia ribassista e si preparava a un rimbalzo tanto è vero che dai minimi visti nell'ultimo commento si è saliti di oltre 150 punti di future. Adesso la quotazione del derivato si è adagiata nei pressi dell’area 22.000 per aspettare Wall Street e vedere gli umori dopo la stangata di ieri. Dal punto di vista tecnico – fermo restando la discesa di questa mattina - sembra che il mercato si sia tranquillizzato lo vediamo dal recupero che sta effettuando il Trend Pressure in un contesto di CDV piatto. Cosa significa? Significa che pur essendoci ancora una certa forza ribassista, la pressione sta diminuendo e questo significa – relativamente parlando - che sempre meno contratti bearish vengono chiusi. Perciò, indici americani permettendo – credo che la seconda parte sarà caratterizzata da un qualche recupero.

Ore 15.05

Inserito acquisto in apertura di due mini futures a questi prezzi:

22.005
22.000

Ore 15.05

Inserito acquisto in apertura di due mini futures a questi prezzi:

22.005
22.000

Eseguito il primo... e il secondo...

Commento di chiusura di oggi venerdì 2 marzo 2018

L’indice Ftse Mib chiude con una pesante flessione a 21.912 punti (-2.39%) come del resto tutti i principali listini europei appesantito più per le imminenti elezioni politiche dal protezionismo di stampo trumpiano. Come dimostra anche lo spread Btp/Bund che chiude poco mosso a 130.578 punti base. C’è stato a mio avviso – e questo si è visto benissimo dai volumi espressi dal future – una certa accumulazione come si nota anche dalla divergenza che c’è stata, anche dopo l’apertura non felice di Wall Street, tra il CDV e il Trend Pressure. Il primo tendeva a scendere mentre il secondo a salire o meglio a recuperare.

La maggior parte dei volumi si sono verificati nella parte bassa della distribuzione e questo potrebbe portare alla riapertura dei mercati – a meno di grosse sorprese per le elezioni politiche – a recuperi di natura tecnica.

Oggi una sola operazione. Acquistati 2 mini a un prezzo medio di 22.002,5 punti

Strategia

Ebbene sì! Siamo rimasti leggermente a rialzo e i motivi li abbiamo espressi nel commento di chiusura. L’operazione di quest’oggi è servita – inoltre – a monetizzare il beneficio - quasi interamente sfruttato - dell’iniziale impostazione ribassista della strategia. Il break even point bearish è comunque lontano e l’indice Ftse Mib dovrebbe perdere più del 7% a ribasso e rimanere a girare i pollici fino a scadenza per arrivarci.

L’utile come si vede ha subito un bel salto in alto e verrebbe quasi voglia di chiudere la strategia e portare a casa il bottino, ma noi questo facciamo di mestiere e dobbiamo battere il ferro fintantoché rimane caldo.