Dove soffia il vento?
Due i temi sul tappeto per quanto ci riguarda. Il primo è senz’altro la guerra commerciale intrapresa da Trump con i dazi sull’importazione di acciaio ed alluminio e l’altro l’esito delle elezioni italiane.
Per quanto riguarda il primo aspetto Trump sembra abbastanza determinato tanto che ieri sono arrivate le dimissioni del consigliere economico Gary Cohn padre putativo della riforma fiscale e in disaccordo - evidentemente - con il provvedimento. Appresa la notizia i mercati azionari USA hanno reagito all’inizio di seduta con una decisa flessione per poi riprendere lentamente sperando in un ammorbidimento del provvedimento.
In Europa già da giorni si assiste a un rimbalzo che è proseguito anche ieri. Anche la nostra borsa è salita di nuovo con doppia cifra (+1,22% il Ftse-Mib) mettendo da parte per il momento il problema della ingovernabilità puntando sul fatto che Mattarella sappia alla fine gestire il difficile passaggio istituzionale tenendo conto anche delle ferree regole europee.
Si tratta quindi di vedere nei prossimi giorni fin dove si spingerà la guerra commerciale e che piega prenderà la situazione italiana per poter capire realmente dove spingerà il vento.