La considerazione che faccio quindi è che il movimento del mercato è quasi randomico... direbbero gli americani RANDOMLIKE.
Questa immagine qui sotto:
chart-with-patterns-labeled.png
che cos'è?
Ci facciamo analisi tecnica? Ci facciamo analisi fondamentale? Ci facciamo analisi ciclica? Ci facciamo price action?
Beh...
L'immagine postata si riferisce semplicemente a 1000 lanci casuali di una moneta: testa +1, croce -1.
1000-coin-flips.png
Quindi se il mercato si muove in modo "simil-casuale", dobbiamo focalizzarci su COME tradare, non su COSA tradare. Credo che questo pensiero sia in linea con la filosofia di questo forum: in gran parte è la gestione del rischio, il money management e il metodo che fanno il trading, non l'analisi o la previsione del mercato. Questo è ovviamente quello che penso io e ne sono stato profondamente condizionato in questi anni.
L'altra tematica è la gestione psicologica del trade. E qui, con il "web-diario" che intendo compilare, mostro che PER IL MIO CERVELLO è meglio trovarsi imbottigliati in 10 trade in loss di 100 euro, piuttosto che in 1 trade in loss di 1000. Questa è puramente una preferenza mia. E' evidente che il capitale da impiegare è diverso, è diverso il time frame, è diversa la gestione del trade, e si ritorna al punto precedente. MAI, MAI, MAI fare l'errore di tradare allo stesso modo sul breve termine e sul medio-lungo termine. Time frames diversi vogliono una gestione completamente diversa del trade.
La sottocapitalizzazione e il deleveraggio con cui al momento sto tradando (se dovessi essere istantaneamente assegnato su tutto, non arriverei forse neanche a 10.000 euro) è dovuta alla particolare situazione dei mercati, tiratissimi e iniettati di liquidità, della quale non mi fido assolutamente, e il trade sul giappone me ne sta dando ragione. Il capitale per il momento è in asset sicuri e arriverà sull'equity in accordo a un innalzamento di volatilità. Al momento, per come sono messi i bond, non intendo creare un portafoglio diversificato con esposizione sui questi ultimi (notoriamente "inversi" rispetto all'equity), in quanto temo possano modificarsi nel medio termine le correlazioni tra equity e bond sui mercati... un po' come successo tra equity dei paesi periferici zona euro e relativi bond con la crisi del debito del 2011 (si muovevano e in parte si muovono ancora insieme).
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