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Il metodo dei minimi quadrati
Vi sono diversi metodi per ricavare, da un diagaramma a dispersione, la miglior curva interpolatrice. Tra questi, tuttavia, quello più diffuso tra i ricercatori che operano nelle scienze sperimentali è il metodo dei minimi quadrati. Cerchiamo di comprendere di cosa si tratta.
Supponiamo che i punti-osservazione siano quelli indicati nel diagramma a dispersione illustrato in figura. E supponiamo, inoltre, che la curva C - di equazione - sia quella destinata ad interpolare tali punti.
Prendiamo, per fissare le idee, il punto : esso rappresenta, ad esempio, la coppia "peso del figlio 1" - "peso del padre 1".
Nel momento in cui noi accettiamo che la curva C sia la rappresentante analitica di tali punti dobbiamo ammettere, evidentemente, che in tal modo noi accettiamo che vi sia un errore (una distanza) tra il valore (osservazione reale) ed il valore: (ordinata di , che giace sulla curva C e che è l'approssimazione matematica di ).
Avremo, quindi, per ogni coppia di punti-osservazione , un errore :
che potrà essere positivo (se in quel punto la curva è sopra il punto-osservazione), negativo (se in quel punto la curva è sotto il punto-osservazione) o nullo (se in quel punto la curva passa proprio per il punto-osservazione).
L'idea che sottende il metodo dei minimi quadrati è la seguente: la curva interpolante è tanto migliore quanto più piccoli sono gli errori. Quindi, la miglior curva interpolatrice è quella che rende minima la quantità:
La curva che soddisfa tale proprietà matematica è detta curva di regressione dei minimi quadrati.
Vi sono diversi metodi per ricavare, da un diagaramma a dispersione, la miglior curva interpolatrice. Tra questi, tuttavia, quello più diffuso tra i ricercatori che operano nelle scienze sperimentali è il metodo dei minimi quadrati. Cerchiamo di comprendere di cosa si tratta.
Supponiamo che i punti-osservazione siano quelli indicati nel diagramma a dispersione illustrato in figura. E supponiamo, inoltre, che la curva C - di equazione - sia quella destinata ad interpolare tali punti.
MinimiQuadrati2.png
Prendiamo, per fissare le idee, il punto : esso rappresenta, ad esempio, la coppia "peso del figlio 1" - "peso del padre 1".
Nel momento in cui noi accettiamo che la curva C sia la rappresentante analitica di tali punti dobbiamo ammettere, evidentemente, che in tal modo noi accettiamo che vi sia un errore (una distanza) tra il valore (osservazione reale) ed il valore: (ordinata di , che giace sulla curva C e che è l'approssimazione matematica di ).
Avremo, quindi, per ogni coppia di punti-osservazione , un errore :
che potrà essere positivo (se in quel punto la curva è sopra il punto-osservazione), negativo (se in quel punto la curva è sotto il punto-osservazione) o nullo (se in quel punto la curva passa proprio per il punto-osservazione).
L'idea che sottende il metodo dei minimi quadrati è la seguente: la curva interpolante è tanto migliore quanto più piccoli sono gli errori. Quindi, la miglior curva interpolatrice è quella che rende minima la quantità:
La curva che soddisfa tale proprietà matematica è detta curva di regressione dei minimi quadrati.
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